La Commissione Brundtland, nel rapporto sul Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente ha definito lo sviluppo sostenibile come «il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri».
Lo sviluppo sostenibile si realizza nella ricerca (e soprattutto trovando), un punto di equilibrio tra la crescita economica e sociale e l’impatto ambientale che essa comporta.
Gli elementi chiave quindi sono il rispetto e l’equilibrio delle esigenze dell’uomo e dell’ambiente.
La sostenibilità viene chiamata anche “triple bottom line”, dal principio base cui i governi, le imprese e i professionisti dovrebbero attenersi per prendere decisioni nel perseguire allo stesso tempo tre obiettivi: equità sociale, qualità ambientale e prosperità economica
Per raggiungere questi obiettivi il benessere umano diventa centrale per la produzione economica e collabora indirettamente a costruire anche la nuova immagine delle imprese, il loro posizionamento sul mercato, il loro tratto distintivo e quindi, in sintesi, il loro vantaggio competitivo.
A sua volta, la sostenibilità si allarga in cerchi concentrici, coinvolgendo non solo la singola impresa, ma anche i soggetti fornitori che con le imprese collaborano.
Sempre più aziende green stanno adottando politiche di management e di procurement ispirate alla sostenibilità, selezionando, ad esempio, solo fornitori e professionisti altrettanto attenti e attivi su questi obiettivi.
Nel primo trimestre 2020, si stima che il 94% degli indici relativi a investimenti SRI (acronimo dall’inglese Sustainable and Responsible Investment), abbia registrato una migliore performance o, meglio, un minore drawdown, rispetto agli investimenti più tradizionali.
Come l’immobiliare, l’energia, il ciclo dei rifiuti, la siderurgia e naturalmente il turismo, anche settori più apparentemente lontani dall’ambiente, come quello della gestione patrimoniale o wealth management, si stanno, sempre, più evolvendo in un’ottica verde.
Questa e molte altre ragioni dovrebbero spingere ogni comparto, anche quello professionale, a riflettere sulle ragioni di una scelta di conversione verso la piena sostenibilità della propria azione.
La pandemia da Covid-19 ha reso evidente la necessità di ri-orientare i comportamenti e le politiche di sviluppo verso una maggiore consapevolezza del loro impatto.
Al momento dello scoppio della pandemia era già in atto, in tutto il mondo, un ripensamento dei modelli economici e di sviluppo e ora ci si interroga se la crisi economica successiva all’emergenza sanitaria possa segnare una battuta di arresto di questo processo o se la pandemia ne stia determinando l’accelerazione.
La missione di Paris&Bold è quella di aiutare avvocati e studi legali a diventare ambasciatori del miglioramento ambientale, economico e sociale
La sostenibilità è elemento guida per un rinnovato modello di sviluppo anche per i liberi professionisti e, tra loro, anche per gli studi legali la cui attività ha un rapporto diretto con il benessere dell’uomo.
La sostenibilità può essere declinata sotto vari punti di vista:
Ci sono almeno 4 strumenti per posizionarsi come professionisti consapevoli e all’avanguardia:
L’adesione a questi principi non deve però limitarsi ad una mera enunciazione, ma deve essere messa in atto con coerenza e anche comunicata correttamente, evitando l’autoreferenzialità e i sensazionalismi e puntando sulle caratteristiche del progetto, sui dati disponibili e sulle iniziative intraprese dallo studio.
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Paris&Bold ha chiesto e ottenuto l’attestazione di «emissioni zero» per il proprio sito e propone di seguire questa strada anche ai propri clienti.
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